Si
trova sulla riva sinistra del torrente Aneva, dove quest'ultimo
si prepara ormai ad immettersi nel fiume Reno. Il toponimo,
riportato su una targa metallica applicata ad
un pilastrino, è la testimonianza della presenza di un
opificio dedicato alla lavorazione di materiale ferroso; la
forza motrice delle acque era in questo caso utilizzata per azionare
un maglio ed altri macchinari destinati all'attività
siderurgica. |